Gli oli vegetali: consigli di utilizzo in cucina e a tavola

Gli oli vegetali: consigli di utilizzo in cucina e a tavola


Quale olio è meglio usare per preparare una ricetta al forno, quale per friggere e quale per condire a crudo? E per preparare un dolce? Ecco una breve guida per aiutarti a scegliere l’olio più adatto a seconda dell’uso e della preparazione.

Gli oli non sono tutti uguali, ognuno ha le sue peculiarità, di tipo organolettico e nutrizionale, che lo rendono adatto ad alcuni usi e sconsigliato per altri.

Alcuni oli sono perfetti da usare come condimento a crudo, altri sono ideali per lunghe cotture al forno o in pentola, altri ancora sono da preferire per una frittura sana e gustosa. E lo sapevi che l’olio può essere un’alternativa fantastica al burro nella preparazione di alcuni dolci?

Ecco qualche consiglio per aiutarti a fare la scelta giusta.

Quale olio usare a crudo?

  • Olio extravergine di oliva

Alimento simbolo della Dieta Mediterranea, l’olio EVO, estratto a freddo dalla molitura o spremitura delle olive tramite procedimenti esclusivamente meccanici, è ideale da usare come condimento a crudo.

Caratterizzato da una fragranza e un sapore deliziosi, un’acidità bassissima e un’elevata digeribilità, è in grado di esaltare il gusto di qualsiasi pietanza, senza coprirne i sapori.

Oltre che per la sua delicata bontà, l’olio extra vergine di oliva è un alleato importante del nostro benessere, grazie alla sua ricchezza di acido oleico, linoleico, vitamina E, caroteni, trigliceridi e acidi grassi liberi.

La cottura a temperature troppo elevate, come quelle richieste dalla frittura, rischia di smorzarne l’aroma e il gusto pregiati e di degradarne le proprietà salutari, mentre l’utilizzo a crudo permette di godere appieno di tutta la sua bontà e i suoi benefici.

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  • Olio di semi di mais

Un altro olio da usare a crudo è quello di semi di mais, ricco di grassi polinsaturi, tra cui gli acidi grassi Omega 3 e Omega 6, preziosi per il nostro organismo in quanto contribuiscono al buon funzionamento del cuore e a mantenere sotto controllo il colesterolo nel sangue.

Sottoposti ad alte temperature, per esempio nella cottura in padella o ancora peggio nella frittura, questi grassi producono sostanze nocive per la nostra salute.

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  • Olio di semi di girasole

Anche l’olio di semi di girasole è amico del nostro cuore, in quanto fonte di acidi grassi Omega 3 e Omega 6, che l’utilizzo a crudo lascia intatti. Quest’olio resiste al calore meglio di quello di semi di mais, per questo si presta anche alla cottura, in particolare quella al forno.

Gli oli di semi di girasole e mais, se esposti ad alte temperature, si deteriorano più facilmente e più rapidamente di altri oli, per questo se ne consiglia l’uso a crudo o per cotture a basse temperature.

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Quale olio usare in cottura?

  • Olio di oliva

Ottenuto dall’unione di oli raffinati e olio di oliva vergine, l’olio d’oliva è uno dei protagonisti della cucina italiana, che si distingue per la sua incredibile versatilità: grazie alla sua composizione e al suo punto di fumo, è consigliato per ogni tipo di cottura, al forno, in padella, compresa la frittura.

A rendere un olio resistente alle alte temperature è il suo contenuto di acidi grassi monoinsaturi.

Grazie alla presenza di grassi monoinsaturi (in particolare alla ricchezza di acido oleico), l’olio di oliva è stabile al calore.

Un altro punto di forza dell’olio di oliva è il punto di fumo.

Il punto di fumo è la temperatura a cui un grasso (come l’olio), sottoposto a temperature elevate, si disgrega con una conseguente alterazione della propria struttura molecolare e la produzione, oltre che di fumo, di una sostanza tossica e cancerogena (l’acroleina).

Non è semplice misurare il punto di fumo e ogni olio, anche se della stessa tipologia, è differente dall’altro. In media, l’olio di oliva può raggiungere un punto di fumo di 210 – 240°, l’olio di semi di arachide di 230°, quello di semi di girasole di 220°, l’EVO di 160° – 200°.

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Quale olio usare per friggere?

La frittura è la modalità di cottura che mette più alla prova la stabilità dell’olio: se sottoposto a temperature elevate, l’olio si ossida e questo fenomeno causa la formazione di sostanze nocive per la salute.

Per una frittura sana e croccante, la temperatura giusta, che mette al riparo dalla liberazione di sostanze tossiche è quella compresa tra 160° e 180°.

  • Olio di semi di arachide

L’olio di semi di arachide vanta un contenuto elevato di acido oleico e un contenuto ridotto di acidi grassi polinsaturi. Rispetto agli altri oli di semi, ha una struttura più stabile che resiste allo stress di temperature elevate, per questo è la scelta migliore per le fritture.

Come detto poco fa, anche l’olio di oliva è un’ottima scelta anche per friggere.

Lo sapevi che…

Il trucco per una frittura salutare è utilizzare la giusta quantità di olio: mettendone troppo poco, gli alimenti da cuocere lo assorbono, la temperatura scende e la cottura non si completa correttamente. Gli alimenti da cuocere devono essere immersi completamente nell’olio, è preferibile quindi friggerne un po’ per volta, invece che tutti insieme.

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Quale olio usare per preparare un dolce?

  • Olio extravergine di oliva

Un’ottima alternativa al burro, nella preparazione dei dolci, è l’olio extravergine di oliva: questo ingrediente regalerà alle tue ricette una fragranza unica, una leggerezza speciale e una morbidezza irresistibile, che si manterrà più a lungo rispetto ai dolci a base di burro.

Nella tradizione contadina italiana, soprattutto del Centro e Sud Italia, l’olio viene da sempre impiegato per preparare in particolare dolci secchi e biscotti.

Se non hai ancora provato, puoi fare un esperimento con un dolce semplice come il ciambellone, con l’accortezza di ridurre le dosi dell’olio di circa il 20% rispetto a quelle che usi per il burro, per esempio al posto di 100 grammi di burro puoi usare 80 grammi di olio EVO.

Grazie all’olio EVO, i tuoi dolci saranno ancora più buoni e aromatici, più leggeri e digeribili, super soffici più a lungo.

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